Una nuova zona 30 verrà realizzata nel quadrilatero compreso tra i corsi Vittorio Emanuele II, Re Umberto, Matteotti e via Volta.

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La Giunta Comunale, su proposta dell’ assessora alla Mobilità Maria Lapietra, ha approvato questa mattina il progetto di ulteriori opere per il completamento del collegamento ciclabile tra le stazioni di Porta Nuova e Porta Susa.

L’adeguamento degli impianti semaforici all’intersezione con corso Re Umberto e le vie Arsenale e XX Settembre con la predisposizione di banchine spartitraffico e percorsi loges per migliorare l’accessibilità e la sicurezza insieme alla creazione di spazi per la posa di archi portabiciclette e aree di scarico consentirà di agevolare e migliorare gli attraversamenti.

Per la prima volta a Torino in via San Quintino, in prossimità dell’attraversamento pedonale di via XX settembre, saranno posizionati dissuasori della velocità – i cosidetti “cuscini berlinesi” dal nome della città in cui hanno fatto originariamente la loro comparsa – che rallentano le auto e non intralciano le due ruote.

Si tratta di un particolare tipo di dosso dalla larghezza inferiore alla distanza tra le ruote dei veicoli di maggiori dimensioni, come mezzi di emergenza o autobus, ma leggermente superiore a quella delle automobili. Per via di questa larghezza ridotta hanno la forma di un cuscino, da cui il loro nome.

Dimensioni e forma permetteranno di utilizzare questi dispositivi anche in altre zone della città senza arrecare alcun disagio o rallentamento al transito dei mezzi pubblici consentendo altresì di ridurre notevolmente il rumore generato durante l’attraversamento con importanti benefici sotto il profilo acustico.

“Questi elementi di moderazione del traffico verranno sperimentati a seguito del parere positivo del Ministero che ne ha autorizzato la messa in opera. Intendiamo utilizzarli per le nuove zone 30 e nella ridefinizione di quelle di vecchia istituzione dove la sola segnaletica quasi mai è sufficiente a limitare la velocità dei veicoli – spiega l’assessora Lapietra – . Si tratta di un’importante innovazione sul tema della sicurezza stradale e verso la costruzione di una città sempre più attenta alla mobilità dolce”.

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