Tram 18: ripristinare un asse portante del TPL torinese

 La moderna linea 18 nasce il 2 maggio 1982 ma dal 2007 è gestita con bus.


Un po’ di storia:

La moderna linea 18 nasce il 2 maggio 1982 dall’unione dei percorsi delle linee 1 (a sud da corso Settembrini a corso Regina Margherita) e 8 (a nord da corso Regina Margherita a piazza Abba). Intorno al 1992 il capolinea di via Paroletti viene abbandonato in favore di piazza Sofia, spazio molto più ampio sito circa 500 metri più a nord. In occasione di cantieri la linea viene spesso limitata o piazza Carducci o in via Millefonti oppure deviata da via Madama Cristina in via Nizza. Tra il 1994 e il 1995 il percorso centrale abbandona l’originale via Accademia Albertina in favore di via Lagrange e via Carlo Alberto ma questa scelta dura un decennio, infatti nel 2004 viene riaperta via Accademia Albertina (e nel 2006 anche via Rossini) dove il 18 torna.

La gestione del 18 sull’intero percorso prosegue per un anno circa, fino a quando i lavori di prolungamento della linea 1 di metropolitana in via Nizza non impongono il blocco del transito tranviario. Si inizia con una gestione limitata in piazza Carducci (con un bus navetta da piazza Carducci a corso Settembrini) ma dal 10 settembre 2007 lo spazio disponibile in piazza Carducci è molto limitato e ciò porta alla totale gestione del 18 con autobus autosnodati a due casse

Nel 2011 è stata limitata a piazzale Caio Mario, introducendo però il transito in entrambe le direzioni presso la stazione ferroviaria Lingotto e unificando il percorso feriale e festivo.

Esiste un progetto di spostamento di una direzione della linea 18 da via Nizza a via Ventimiglia e di entrambe le direzioni da via Passo Buole a via Onorato Vigliani, ma questa ipotesi difficilmente si realizzerà.

Ma perché ripristinarlo?

Almeno tre motivi determinatati:

1) La capacità di trasporto di una linea tranviaria

Secondo la normativa vigente (UNI 8379) i parametri identificativi di massima delle tranvie sono :

  • capacità linea tranviaria: 4000 pax/h per direzione  verso 2600 pax/h (bus a due casse)

2) Le emissioni di una tranvia

Il rendimento di un motore elettrico è nettamente superiore a quello di un motore termico. Un motore elettrico può raggiungere un rendimento elevato – oggi compreso tra il 90% e il 95% -, a differenza di un motore termico – diesel o gas – che si attesta tra il 22 e il 27%. Ciò significa che nel motore elettrico 9 parti di energia potenziale sono sfruttate in energia meccanica e 1 si disperde in calore mentre nel motore termico solo un quarto dell’energia potenziale viene effettivamente utilizzato per far muovere il veicolo mentre i 3/4 si disperdono in calore.

3) l’esistenza dell’infrastruttura

Su gran parte della linea 18 esercitata con bus rimangono sia rotaie che linea aerea elettrica di alimentazione dei convogli. Basterebbe investire sull’ammodernamento della linea quindi sia su precedenze semaforiche che su ripristino rotaie rimosse modernizzando di fatto l’infrastruttura.

A medio termine si potrebbero acquistare convogli tranviari più moderni a pianale ribassato, con una grande accelerazione e molto più silenziosi.

Cosa proponiamo?

Vista la coincidenza della linea di metro nel percorso di via Nizza e nell’ottica di intermodalità  e interscambio del sistema di trasporto pubblico, proponiamo un interscambio la linea 1 della metro  nel piazzale dove c’è la metro Carducci e quindi il polo ospedaliero delle Molinette. Ciò fungerebbe da collegamento tra il quadrante nord est della città a quello sud . Inoltre la tranvia dovrebbe riconnettersi alla fermata del passante ferroviario Lingotto scavalcando la ferrovia e attestando il suo terminal a piazza Caio Mario.

In alternativa si potrebbe sdoppiare la linea tranviaria 10 che attualmente si attesta in via Settembrini facendole oltrepassare la ferrovia e fermandola a piazza Bengasi. Qui si potrebbe interscambiare con la futura fermata della metropolitana Bengasi e con il tram 18 che potrebbe avere il suo terminal proprio nella piazza ridisegnata come porta Sud di accesso alla città.

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2 Thoughts to “Tram 18: ripristinare un asse portante del TPL torinese”

  1. Fabio Nicolosi

    Le strade sono adatte al passaggio di una moderna linea tranviaria?

  2. mauro75

    Anch’io spero fortemente che con la conclusione dei cantieri della metro in via Nizza il 18 possa tornare alla gestione tranviaria, ma tutto ciò non sarà fattibile senza l’acquisto di nuove motrici.

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