Car sharing: addio al servizio gestito da GTT

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 Il servizio Car City Club è stato inaugurato nel 2002 in collaborazione con Fiat, che ha ancora una quota della società. Iniziativa partita  con il sostegno del Ministero dell’Ambiente, così come in altre città, a partire da Milano, Palermo e Bologna.  Società controllata da Gtt (gruppo torinese trasporti) utilizza automobili del gruppo Fc (Fiat Chrysler auto), si va dalla 500 alla Panda, fino al Renegade e alla Giulietta. Autovetture che vengono fornite al Car City Club in noleggio a lungo termine.

Oggi la società può contare su più di 70 stazioni in città e 125 mezzi, mentre è presente in 20 Comuni dell’hinterland, fino a Ivrea, e all’aeroporto di Caselle con un parking. Fino l’anno scorso il servizio vantava quasi 5 mila iscritti, secondo i dati forniti dalla società, ma il numero di utilizzatori dei mezzi con le scritte “Io Guido”.
La competizione, nonostante l’abbassamento delle tariffe e le formule solo andata, è complicata. Il free floating, prendo e lascio l’auto dove voglio, di Car2go (di Mercedes) e Enjoy ( gestito da Eni con auto Fiat in partnership con Trenitalia) fa la differenza.
Meglio mettere la parola fine prima che si accumulino altre perdite, a meno che l’ultimo tentativo degli amministratori della società
pubblica non faccia breccia in Comune.

Qualcuno non sembra convinto della bontà di questa scelta.  La consigliera e amministratrice di Car City Club, Rosanna Abbà, pensa che non si dovrebbe chiudere, ma ripianare le perdite, qualche centinaia di migliaia di euro, e ripartire con un nuovo business plan. Suggestione che è stata rilanciata anche all’assessorato ai Trasporti, guidato da Maria Lapietra, che invece parla di liquidare la società in evidente perdita.

Sarà davvero la fine del Car sharing pubblico?

parcheggio in corso Turati
parcheggio in corso Turati

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